Rimozione tatuaggi

L’arte del tatuaggio è diventata oggi una moda in tutto il mondo. Ogni giorno sempre più persone, spesso e volentieri molto giovani, decidono di decorare il proprio corpo con uno o più tatuaggi. Al contempo sempre più spesso le persone fanno ricorso alla rimozione dei tatuaggi indesiderati. Rimuovere un tatuaggio è un processo molto complesso e l’esito non è mai perfetto, cioè è molto probabile che la pelle dopo la rimozione non sarà identica alla pelle prima del tatuaggiamento.
Oggi, il gold standard per la rimozione di tatuaggi è sicuramente il laser Q-switched. Sfortunatamente però i trattamenti bisogna ripeterli molte volte il loro numero purtroppo non è prevedibile in quanto dipende da molti fattori. In media però si potrebbe dire che il numero di trattamenti va da quattro a 20 con ogni trattamento una parte dei pigmenti si distrugge e si metabolizza attraverso i processi di eliminazione delle tossine. La qualità della rimozione e la quantità di trattamenti dipende dalla posizione del tatuaggio, dalla tipologia di inchiostro usato, dalla presenza dei sali metallici, dal colore usato, e molti altri fattori.
Data la invasività del trattamento (durante il trattamento si possono osservare dei micro sanguinamento superficiali, eritemi ed i temi), è comunque molto minore di trattamenti alternativi chirurgici o chimici, non si trattano mai grandi zone in un’unica seduta (per esempio la schiena intera). Di solito si eseguono i trattamenti segmento segmento. È importante sapere che i tatuaggi poli cromatici sono i più difficili da rimuovere, mentre quelli neri oscuri i più facili. I trattamenti si svolgono spesso e volentieri con l’ausilio di sistemi di raffreddamento e l’uso dell’anestetico locale superficiale il quale bisogna tenerlo 30 minuti prima dell’innizio della seduta.